In decostruzione, dal momento che se
andrete a cercare le informazioni giuste per avere qualche aiuto, non ci
arriverete mai, probabilmente neppure se
ve lo diranno personalmente al telefono, e questa è la regola, a quanto
pare, in un paese che non condivide le ricchezze, come l'informazione, ma la
gestisce in modo esclusivo,
indirizzato, puntuale e privato. Ai giovani, quello che resta. Fatica
gratis, speranze, micro produzioni e idee geniali gettate al vento e che
spesso non vedranno neppure
la luce di uno schermo. Insomma, si poteva davvero fare meglio. Non
riporterò quindi qui le pagine con tutte le sovvenzioni elargite
alle diverse agenzie di quegli anni, ma analizzando nomi e flussi,
produzioni ed enti che le hanno ricevute, è apparso chiaro un disegno e una
regia attenta.
Se nessuno si è reso conto che tali flussi sono stati manipolati
sapientemente, significa semplicemente che questi devono essere stati
assorbiti in modo assolutamente
lecito, certamente, ma che favorisse certuni, come si opera nei concorsi di
qualsiasi tipo in Italia. Dalla attenta lettura dei movimenti, che mi
parrebbe opportuna fare,
un giorno, magari andando a rivedere tutti i movimenti, e non solo gli
ultimi, si potrebbe dedurre che l'intero indotto si è trasformato
in una rodata macchina per soldi garantiti, una slot macchine che paga gli
amici e rifiuta quelli che vengono con idee strane, contenuti non graditi, e
da
contesti culturali non meritevoli di spazi mediatici. Con ciò dico che
l'arte cinematografica è finita, e di questa è rimasto esclusivamente un
business, neppure
troppo profiquo. Gli stessi business plans, moduli infiniti da
riempire per filo e per segno, ad incastro, sono stai creati per impedire
piuttosto che per consetire
se in qualsiasi punto, richiesto ed obbligatorio, mancheranno i requisiti.
Siamo alla semplificazione o al gioco dell'oca? La burocrazia ad impedimento
è un concetto
dell'ottocento, ancora valido in questa nazione che spende milioni per la
digitalizzazione, quando la trasparenza è l'ultima cosa che vuole.
Di fatto, se gli fai una domanda, te ne faranno 100, ed è per questo, che se
avete a cuore il cinema, dovrete, secondo me, mettervi la macchina da presa
in spalla, e partire. Senza aiuto, senza copione, senza curarvi che di
mostrare la verità che vi circonda, sacrificando a questa arte tutti voi
stessi, per esprimere
attraverso la poesia del colore, la suggestione, il sentimento, qualcosa che
parli a cuore, e che non sia frutto di quel piano fatto per incassare, e che
al termine
della storia, li incasserà davvero tutti, ma in una bella cassa imbottita di
noce, e non resterà più nulla di loro. Un cinema fatto per tenere in piedi
il grande nulla,
è quello che resta delle grandi scuole. Allora ben venga la povertà, e
costoro non approfitteranno più delle elargizioni, lasciando questa arte a
quelli che sempre
l'hanno praticata, vissuta, sentita, e hanno saputo dare al mondo sogni che
sono rimasti nel cuore e nel ricordo.
Ecco perché ho tolto di mezzo tutte
le liste dei beneficiari che hanno goduto degli aiuti speciali.
Infrastruttura,
e di fatto, l'unica opzione che
resta
è quella di accontentarsi o spegnere la televisione
e andarsi a fare una passeggiata.
Sale cinematografiche sempre più
piccole, come reti a strascico preposte a catturare gli ultimi pesci,
e flussi di contenuti degradati attraverso i codec e rimbalzati da un
computer ad un altro, senza fine,
a testimonianza della pessimità, dico, e non qualità, raggiunta da questo
indotto, mentre il meglio, che è sempre
stato l'amico migliore del peggio, si travestiva ancora, e spingeva
all'acquisto e al consumo di mezzi e strumenti
elettronici che avrebbero preparato questo danno epocale al cinema.
Un fotogramma di pellicola 135mm 25 Asa conteneva 400 MILIONI di particelle di argento.
Oggi lavoriamo a 25 milioni di
pixel, con macchine sensibili solo a certe condizioni di luce,
virtualmente utilizzabili a 12800 Asa, ma che produrranno una tale quantità
di artifici, fuliggine, polvere digitale
e sporcizia, da rendere inutilile il tentativo. Degrado progressivo, analisi
dei consumi, peggioramento consumistico
a fronte dei falsi miglioramenti introdotti. Un passo avanti e trenta
indietro.
Ottica? No, solo numeri, al posto
della sublimazione naturale di quelle pellicole che erano in grado di
catturare
la realtà meglio di qualsiasi strumento digitale. Il mosaico, ha finito per
fracassare e frammentare tutto quello
che restava di questa arte. E' ora di riprendere in mano le redini, e di
darsi da fare altrimenti.
Uniti per migliorare nel nome dell'arte.
Sono a disposizione. Quando vi pare.
Io aiuto te, tu aiuti me.
Cosi si faceva una volta.
E nel nome dell'arte, come dello
spirito creativo,
son certo, ne valga la gioia, che mi fan pena quelli ammaestrati
incatenati alla giostra, che fanno quel che fanno perché li hanno pagati.
Jedi
( e dal tono come finisce questa arringa, immagino si potrebbe recitare in
teatro discretamente...
e farne pure in piccolo pezzo incazzato di questa misera realtà, che forse
solo in quei luoghi
è rimasta viva, vera, e carica di insegnamenti che costoro non hanno più
avuto il coraggio di consegnare
al mondo, per degradare ogni arte al popolo, e mai innalzarlo alla
comprensione, al sapere, alla conoscenza,
al pensiero, che colui che ragione, nuoce a quello che lo comanda, e questa
è la triste storia dei somari.... )