Energy Entities - Etheric alarm, ORBS and
VORTONS
Descrizione del fenomeno Hessdalen
La collaborazione del C.N.R. con L’università di Sarpsborg, in Norvegia
nell’ambito del progetto Embla 2000, mi ha consentito di seguire un fenomeno
particolare che avviene a Hessdalen, una località Norvegese nell’area di
Holtalen a circa 100 Km da Trondhiem. In questa valle dal 1984 ad oggi sono
stati avvistati strani oggetti luminosi fluttuanti nell’aria la cui natura non è
ancora stata svelata. Sono sfere luminescenti ben visibili di notte, di diametro
e forme varie che compaiono e stazionano in questa valle. Secondo studi fatti
dall’università Norvegese esse emettono più energia di quella che potrebbero
teoricamente contenere date le loro dimensioni, cambiano di colore e di
direzione quando sono colpite da un Laser, sono tracciabili dai radar e quando
impattano sul terreno non sciolgono la neve sulla quale rimane un’impronta a
spirale. L’erba e qualsiasi forma biologicamente vivente nel terreno dove
impattano, muore. Si ipotizza che si tratti di un fenomeno fisico di natura
magnetica ma nessuna osservazione fino ad oggi ha potuto dare una conferma
definitiva ad alcuna delle ipotesi
formulate per spiegare questo fenomeno.
Eventi analoghi sono stati osservati anche in altre aree del globo, in Australia
ed anche in Italia nel comprensorio dei monti Sibillini ma la particolarità di
Hessdalen è la ripetitività con cui il fenomeno si manifesta. Risulta evidente
come quest’area si presenti come un perfetto laboratorio per testare le
apparecchiature realizzate e per studiare al tempo stesso un fenomeno che ancora
non trova spiegazione. Varie teorie sono state proposte per descrivere questo
fenomeno, dagli stress tettonici all’azione dei monopoli magnetici1, dalla
concentrazione di gas ionizzato sostenuto da Vortons2, all’interazione tra campo
magnetico terrestre, la rotazione della terra e convezione atmosferica (dinamo
terrestre). Il problema maggiore incontrato per spiegare il fenomeno si
sintetizza nella difficoltà di trovare una teoria che giustifichi come il
fenomeno può restare evidente per ore con potenze luminose superiori al Kw.
Ipotizzando che questo sia un fenomeno di origine naturale e seguendo il filone
di pensiero che sostiene che fenomeni naturali analoghi a questo emettano E.M.
in questa banda, e considerando che alcune delle teorie sopra elencate sarebbero
avvalorate se in concomitanza di questi eventi luminosi ci fossero emissioni nel
campo VLF-ELF, abbiamo progettato e realizzato un ricevitore che ci consente di
monitorare eventuali emissioni di onde E.M. irradiate da questi oggetti, in
questa banda.
1
Un monopolo magnetico consiste in una particella di tipo quark con
un’elevatissima concentrazione di carica magnetica. Assumiamo che monopoli
magnetici siano iniettati nell’atmosfera come componente addizionale dei raggi
cosmici (fino ad ora nessuna di queste particelle è stata osservata nella nostra
atmosfera). Un monopolo magnetico potrebbe essere un’efficace meccanismo di
confinamento del plasma atmosferico ionizzato e potrebbe spiegare la tipica
forma sferica dei Plasmoidi Luminosi (LP). In questo caso si potrebbe
considerare le LP come strutture in equilibrio magnetostatiche dove il bilancio
delle forze è dato da un lato dall’alta temperatura e pressione del plasma e
dall’altro lato dalla forza magnetica centrale nel nucleo dell’LP (questa
possibile causa della formazione dei LP potrebbe essere strettamente connessa
con la teoria dei Vortons).
2
L’anima delle LP secondo questa teoria sarebbe composta di una grande quantità
di Vortons, che sono concentrazioni toroidali di campi elettromagnetici rotanti
in simmetria duale. Questi Vortons si originerebbero con l’ausilio di campi
magnetici orfani associati a scariche luminose di corrente.
Il ricevitore rispetta le seguenti specifiche iniziali:
1. Frequenza di lavoro da 1KHz a 10 KHz.
2. Alto guadagno.
3. Elevata immunità alle interferenze elettromagnetiche sia irradiate che
condotte.
4. Trasportabilità.
5. Capacità di memorizzare in maniera automatica i segnali ricevuti.
La frequenza di lavoro molto bassa comporta una elevata rumorosità dell’ambiente
elettromagnetico; scariche elettrostatiche atmosferiche, linee di alimentazione,
motori
a scoppio ed a spazzole producono interferenza a queste frequenze.
Per questo motivo si è scelto di progettare un ricevitore a rivelazione
coerente, anche
detto “a correlazione”, per mitigare le interferenze di carattere locale
introdotte
dall’ambiente. Ciò comporta la realizzazione di un sistema composto di due
antenne,
due ricevitori ed un’unità appunto per la correlazione.
Il lavoro svolto è stato così articolato:
Progetto delle antenne: si sono valutate diverse ipotesi di realizzazione
tenendo
presente l’ambiente radio in cui esse devono operare; a ciò è seguito lo
sviluppo e la
caratterizzazione di alcuni prototipi che hanno permesso di definire le
specifiche
definitive per la costruzione del sistema di antenne.
Sviluppo dei ricevitori: ci si è ispirati ad un progetto guida costruendo un
ricevitore
ad amplificazione diretta e ne sono state provate in laboratorio diverse
versioni fino ad
ottenere dispositivi che rispettassero le specifiche dettate inizialmente.
Completamento dell’unita centrale: l’unità di correlazione è stata completata ed
arricchita di nuove caratteristiche non previste nel progetto originale.
Scrittura del programma di gestione: operando con un collaudato ambiente di
sviluppo è stato prodotto il software di gestione della memorizzazione dei dati
e di
visualizzazione dei segnali provenienti dalle antenne e dal correlatore.
Collaudo: sono state eseguite varie campagne di test per verificare sia il
funzionamento complessivo del sistema che dei suoi componenti separati. Le prove
sono state effettuate sia in laboratorio sia sul campo.
Campagna di osservazione: è stata preparata ed effettuata una spedizione
nell’estate 2000 che ha portato il sistema a Hessdalen, dove è stato montato ed
è
rimasto operativo, ininterrottamente, per oltre un mese. Durante l’estate 2001,
grazie al contributo ed al sostegno vigoroso del Comitato Italiano Progetto
Hessdalen
(ICPH), il sistema, con nuove modifiche, è stato riportato in Norvegia insieme
ad altre
strumentazione nel campo ottico, per una nuova campagna di osservazioni.
Cenni di propagazione in VLF
Le onde elettromagnetiche, a tutte le frequenze, soggiacciono alle medesime
leggi
fisiche durante la propagazione e solo la risposta del mezzo da esse
attraversato
cambia. Pertanto le differenze dipendono da vari fattori tra cui l’inerzia ed il
moto delle
particelle cariche nella ionosfera sottoposte ad un campo di diverse frequenze,
dalla
conformazione e dalle caratteristiche dielettriche del terreno e del mezzo in
cui si
propaga. Introduciamone ora i principi generali per poi verificarne le dinamiche
in
particolare alle VLF.
Principi di propagazione
Rifrazione
Un’onda elettromagnetica che viaggia in un mezzo è rallentata rispetto al vuoto;
la
grandezza che quantifica tale rallentamento è definito indice di rifrazione. Il
vuoto ha
un indice di rifrazione pari ad 1, l’aria ha un indice di rifrazione circa
1.0003. Alcune
sostanze chimicamente uguali, a temperatura o concentrazioni diverse non hanno
il
medesimo comportamento rispetto alle onde e.m. : Ad esempio l’aria fredda ha un
indice leggermente più grande dell’aria calda ed a pressione normale ha un
indice
superiore rispetto a quando è rarefatta. Una superficie scarsamente riflettente
causerà perdita di energia del fronte d’onda.
Perché ci sia riflessione su una superficie dielettrica o su una superficie
dissipativa, la discontinuità tra il mezzo di propagazione e la superficie
riflettente
deve essere il più netta possibile. Infatti, una discontinuità che consiste in
un graduale
cambiamento dell’indice di rifrazione su diverse lunghezze d’onda, non produce
una
riflessione regolare ma può produrre una riflessione totale interna. Oltre a
ciò, le
irregolarità sulla superficie devono essere piccole se comparate con la
lunghezza
d’onda, minori sono le irregolarità migliore sarà la riflessione.
1.1.3 - Diffrazione
La diffrazione e il fenomeno per cui un’onda intercettata da un ostacolo o dal
bordo di
un oggetto, è reirradiata sotto forma di onde elementari emesse nel punto di
incidenza. L’effetto si osserva quando si proietta un fascio di luce contro un
foro molto
piccolo: questo tende a diventare una sorgente di luce. Il fenomeno diviene
sensibile quando un’onda è distorta da un’ostacolo che ha dimensioni
confrontabili con la lunghezza d’onda del fronte incidente. Questa
caratteristica
di propagazione è molto importante alle basse frequenze, poiché se considero la
superficie della terra, la linea dell’orizzonte è un ostacolo di dimensioni
comparabili
alla lunghezza d’onda ed esso diviene sorgente di onde che perciò possono
giungere
al ricevitore R che si trova oltre l’angolo visivo del trasmettitore, limitato
dalla curvatura
terrestre.
Scattering
Lo scattering, o diffusione, e il fenomeno per cui un’onda elettromagnetica
viene
diffusa nelle varie direzioni da molecole, particelle e irregolarità del
terreno,
dell’atmosfera o della ionosfera. Differisce dalla diffrazione in quanto le
particelle, non
solo perturbano l’onda elettromagnetica come ostacolo ma interagendo con l’onda
stessa si muovono o producono un campo elettromagnetico capace di perturbare
ulteriormente l’onda.
Modi di Propagazione Della Superficie D’onda
La propagazione può avvenire in vari modi; si descriverà di seguito le varie
modalità
con cui un onda elettromagnetica irradiata da un trasmettitore può raggiungere
un
ricevitore. Da notare che i principi guida della propagazione sono i medesimi
spiegati
nel paragrafo precedente.
Onda diretta
Si ha quando il ricevitore è nella visuale elettromagnetica del trasmettitore,
nella
regione di atmosfera non ionizzata. La propagazione e molto simile a quella
nello
spazio libero, però la presenza dell’atmosfera causa un incurvamento della
direzione
di propagazione, dovuto al variare dell’indice di rifrazione con l’altezza.
L’indice di
rifrazione n in un punto dell’atmosfera diminuisce al crescere della temperatura
e
al diminuire di pressione ed umidità. L’incurvamento nella propagazione
dell’onda
può consentire comunicazioni fra punti aldilà dell’orizzonte ottico determinato
dalla
curvatura della terra. E’ il principale modo di propagazione per frequenze al
disopra
della banda HF (f > 30 MHz).
Onda riflessa
Quando il terreno, altri ostacoli o la troposfera riflettono l’onda trasmessa
nella direzione del
ricevitore, la propagazione dipende dalle caratteristiche fisiche ed elettriche
della
superficie riflettente e può rappresentare una possibilità di comunicazione
quando il
ricevitore non e nell’angolo visivo del trasmettitore.
Onda superficiale
Per le frequenze più basse e per antenne poco alte dal suolo la schematizzazione
con
un’onda piana diretta e riflessa non è sufficiente poichè il suolo non è un
conduttore
perfetto. Le onde superficiali introdotte da Norton sono caratterizzate dalla
proprietà di
propagarsi lungo la superficie terrestre. Dato che il suolo ha una conducibilità
che non
è infinita, si ha dissipazione di energia e quindi l’intensità del campo
elettrico
diminuisce al crescere della distanza in misura maggiore che non nello spazio
libero.
L’attenuazione dipende oltre che dalla distanza d fra trasmettitore e ricevitore
dall’altezza rispetto al suolo delle rispettive antenne, dalla permettività e e
dalla
conducibilità del suolo; dalla conformazione del terreno e dalla rifrazione
nella parte
inferiore dell’atmosfera.
Si può notare in Fig. 1.2.3.1 che se nella banda VLF (3-30 kHz) le onde si
propagano
in superficie senza apprezzabile attenuazione per migliaia di chilometri, al
crescere
della frequenza aumentano le perdite causate dal terreno. Pertanto la
propagazione
per onda superficiale è possibile solo su distanze progressivamente inferiori.
Onda ionosferica
Si verifica quando il percorso fra trasmettitore e ricevitore interessa la
ionosfera dalla quale è riflessa l’onda
incidente. E’ importante in quanto permette comunicazioni su grandi distanze
nella banda HF.
Successivamente si descriverà in modo più dettagliato come essa contribuisce
alla propagazione nelle VLF.
Diffrazione
Avviene per onde reirradiate dai bordi di un ostacolo, emesse dai punti di
incidenza
dell’onda diretta. Nel caso delle onde superficiali la linea dell’orizzonte
diviene sorgente di onde
che perciò possono giungere al ricevitore R che si trova oltre l’angolo visivo
del trasmettitore,
limitato dalla curvatura terrestre.
Scattering
Come la diffrazione, anche lo scattering nella troposfera o nella ionosfera
consente le
comunicazioni oltre la linea dell’orizzonte in alta frequenza (oltre 30 MHz). La
propagazione avviene per onde diffuse da molecole o particelle o irregolarità
dell’atmosfera.
Strato di conduzione troposferico
Questo tipo di propagazione si ha quando le onde elettromagnetiche risultano
incanalate in uno strato della troposfera come in una guida d’onda. Questo tipo
di propagazione si può avere quando, salendo dal suolo verso gli strati alti
della troposfera, si incontra una regione in cui l’indice di rifrazione n, prima
decrescente, diviene crescente, per poi tornare a decrescere ad altezze
maggiori. II raggio dell’onda risulta incurvato successivamente verso il basso e
verso l’alto, rimanendo I così vincolato in uno strato, detto strato di
conduzione. Le caratteristiche della propagazione dipendono da numerosi fattori:
la frequenza, che deve essere superiore ad un valore critico; il gradiente
dell’indice di rifrazione, funzione a sua volta dell’andamento di temperatura,
pressione e umidità; lo spessore dello strato; il modo con cui giunge dal
trasmettitore energia allo strato; la posizione del ricevitore. La propagazione
per strato troposferico consente comunicazioni su grandi distanze.
Consiglio agli scienziati e ricercatori in zona e agli organi di controllo
civili e militari di far luce su quanto sta accadendo. Posizionate le vostre
antenne sulle frequenze specifiche elencate e cercate di trovare la causa del
suddetto fenomeno, affinchè si possa chiarire la sua origine, la provenienza di
queste emanazioni, e come impedirle se fosse necessario farlo.
Se dai risultati dei vostri test queste creature eteriche risulteranno prodotte
da residui energetici dell’attività umana energetica ed elettromagnetica, si
provveda a impedire tali dispersioni prima che arrechino danno, e dato che è
improbabile che si tratti di creature extraterresti, c’e’ da supporre che
qualcuno stia disperdendo un po troppa energia nell’etere a fini personali e che
questa stia ricadendo secondo uno schema preciso da riferirsi a risonanti
cymatiche.
Se per attacco si intende qualcosa che potrebbe colpire ed arrecare danno,
questo è proprio quello che si sta verificando, sebbene in misura limitata e in
zone fuorimano, quindi datevi da fare.
Qualora scovaste una relazione recondita fra il vostro operato e queste fonti
energetiche, vi prego di sospendere l’operazione in corso perchè evidentemente
non sapete cosa state facendo o cosa stia producendo in realtà fuori dal vostro
laboratorio.
Queste scie sono chiara espressione armonica di campi energetici rotanti in
caduta libera, probabilmente frutto e residuato di distorsioni di campo
risonanti impresse ad alcuni strati della ionosfera a fini ambientali, militari
e civili, da strutture del tipo HAARP, EISCAT, SURA ecc… Si controlli quindi
l’emissione di tali strutture e la probabile dispersione sinergica dei milioni
di ripetitori telefonici sparsi sul territorio planetario che stanno saturando
la frequenza che va dagli 800 Mhz ai 2,5 Gigahertz. Qui non si parla più di
cause indirette e difficilmente provabili di malattia, ma di cause dirette di
esposizione.
Non si gioca col fuoco.
Compiled and brought to your attenion by Amonakur