Lettera ai testardi
Non vi è un solo valore che resti eguale a se stesso nella natura, ma flussi
continui di andamenti varibili che prima o poi verranno calcolati dalla
consapevolezza sempre maggiore dell'occhio di chi guarda e vede quello che si
trova al di la dell'apparente posizione fissa delle stelle del cielo. La
matematica è un linguaggio, ed essa non si presta che al calcolo. Oltre la
comodità di un certo valore dato per buono, si trova la difficoltà di accettare
la mobilità delle cose, e l'intelligenza, mincacciata dal pregiudizio, si piega
come una spiga di grano al vento della tempesta, e si flette al volere della
scienza che vorrebbe conquistare l'assoluto. Sarebbe bastato risalire alla
fonte, riconoscere la sorgente, il movente, l'intenzione recondita, e la verità
taciuta, prestabilita, raccontata o venduta. Ad ognuno è dato l'arbitrio di
riconoscere o di far finta di nulla e credere nella menzogna, come pure non
vederla o assuefarsi al sogno. Dipende dal grado di consapevolezza. Dipende dal
vettore che sospinge il movimento, dal grado evolutivo, dal momento come dal
dono del discernimento, vivificato, operato, incarnato, nel passo che seguirà.
Anni di parole, per un semplice numero immaginario, che sempre si è spostato, e
fluttua, con le cose del creato, non creato dalla somma dei fulmini, come osano
dire, ma da ciò che crea essi stessi, e che non risiede nelle nuvole, ma nella
carezza che sfiora, eccita ed ingrandisce, comprime e dirompe.
Solo allora, si manifesta l'andamento, delle fluttuazioni e quello che
immaginiamo essere vero in un dato momento, alla prova del tempo, svanisce come
l'arcobaleno.
Abbiate rispetto per le cose mutevoli del creato, e allorchè vi si proporrà
nuovamente di serrare la mente attorno alla convinzione certa di un pregiudizio,
riconoscete le intenzioni di quelli che vi hanno confinati nel mondo in cui
credete, ma che è solamente il mondo creduto, e non quello che in realtà è il
mondo.
Un valore, fluttuante, e l'insieme di fluttuazioni delle armoniche superiori,
che segue i movimenti della fondamentale. Fluttuazioni intercorrelate. Fondate
quindi la vostra comprensione delle cose della natura sul senso armonico che
essa esprime, piuttosto che sulla determinazione di una cosa, che getti ombra su
tutte le altre.
Un abbraccio
Jedi
Come su può evincere dallo spettrogramma, i valori della risonanza di Schumann, sono piuttosto, una distribuzione armonica fluttuante nel periodo considerato. Affermare che questa risonanza è di 7,8 Hz, è cosa puramente ridicola ed evidentemente falsa.
Se consideriamo poi, non un periodo di 5 giorni, ma di quattro secondi, ci renderemo conto, che lo stesso tipo di andamento fluttuante, è fenomeno costante, e pertanto non sarà confermata nuovamente l'asserzione che la fondamentale della risonanza di Schumann si trovi esattamente dove viene affermato che sia.
Ecco, a colori, le bande rosse della risonanza di Schumann, distribuite chiaramente su 5 fasce percepibili dallo strumento, su un periodo di 20 ore circa. Se il valore fosse stato esattamente di 7,8 Hz come si afferma, ci saremmo trovati innanzi ad una riga come quella rossa dei 25 Hz, che indicherebbe appunto l'esistenza di una frequenza fissa del tipo di quelle artificiali prodotte da canali televisivi o radiofonici, o di trasmissione, che emettono radiofrequenze sempre alla stessa altezza. La natura, è altra cosa da questa, e non ha alcuna esigenze del genere, disponendo dell'intera creazione per esprimersi.
Qui possiamo vedere andamenti armonici di frequenze oscillanti, che si
sovrappongono a quelli delle due armoniche appena visibili sullo sfondo, dei
fasci di risonanze di Schumann,
come dovrebbero in realtà essere chiamati. Al di sopra, la linea fissa della
rete elettrica europea a 50 Hz fissi che divide a metà lo spettrogramma.
Ancora una prova. Ecco la fondamentale e la prima armonica. Sopra, l'oscillazione dei flussi ben chiara.
In questa immagine, si possono scorgere sino a 7 armoniche delle risonanze di Schumann, sempre posizionate sotto la linea dei 60 Hz della rete Americana.
Al minuto 4.00, però si può notare la strana comparsa di una comunicazione di
un minuto preciso, che occupa la frequenza dei 7,5 -8,0 Hz, naturalmente
artificiale,
e certamente prodotta da una base dotata di antenne immense, in grado di
lavorare su queste frequenze. Non è una cosa da radioamatori!
Qui, ancora i 7 fasci di propagazione delle risonanze di Schumann, su un periodo di 6 minuti. In nessun caso, 7 numeri fissi, come si può vedere dallo spettrogramma, ma distribuzioni parallele di scariche multiple ed emissioni puntiformi captate dallo strumento e contenute in fasce di ampiezza variabile.
Ecco, ben chiaro l'esempio dei fasci di risonanza di Schumann assieme con i
distintivi picchi su tutta la banda delle frequenze VLF, ( linee rosse
orizzontali che terminano sul blu ) dei fulmini, che esplodono su tutta la banda
investigata in crepitii che si estendono per quasi tutto lo spettro considerato.
Quindi, qualora si parli di fulmini che genererebbero proprio le frequenze delle
risonanza di Schumann, si consideri bene il loro andamento in atmosfera
terrestre, ( questi possono essere fulmini che sono stati captati dall'antenna
che ha registrato i seguenti dati, sino a distanze anche superiori ai 500 Km ) e
confrontandone il modello, con quello tipico delle distribuzioni viste
sull'argomento, si provi pure a verificare se la cosa è realistica. Quanto è
stato affermato da parte di alcuni studiosi, al riguardo dell'origine di tale
emissione, dovuta a fulmini esterni ed interni alla crosta terrestre, va
pertanto rivisto.
Mostrate in dettaglio le risonanze di Schumann. Visibile la trasmissione sugli 82 Hz, chiara l'emissione sui 60 Hz, ed evidente quella di interferenza della rete a 50 Hz.
Ecco i valori di approssimazione delle distribuzioni, evidentemente presi per
assoluti, da parte di chi ha voluto in essi trovare una legge, che spiegasse la
natura stessa,
per impadronirsene subito dopo a torto, e renderla funzionale a scopi di lucro.
Ecco trovata l'origine e la causa di tutte le dissertazioni erronee prodotte
sull'argomento
dei fasci di risonanza di Schumann. Si noti, inoltre, al di sotto di quella
della fondamentale un fenomeno che andrebbe spiegato. Sui 2 Hz, in crescita e
poi in diminuzione,
ecco apparire 5 fasci di propagazione armonica, di ordine ancora più profondo,
con effetto di smorzamento chiarissimo visibile e percepibile ad occhio nudo,
sulla banda dello
spettro superiore ai 16 Hz, dove si noterà la momentanea assenza della terza,
quarta, e quinta armonica chiaramente, e successive, in uno smorzamento di tutta
la propagazione comandata da una emissione di grado ancora più profondo. Si è
assistito qui ad una interferenza di potenza incredibile, che si è sovrapposta
sull'intero sistema armonico di Schumann, quasi certamente di origine naturale,
dal momento che lo stile delle curve della emissione di 2Hz, è a gobbe radianti
e si può notare l'assenza in esso di una distribuzione rettilinea tipica, come
pure di quelle di tipo normalmente trasmesso da apparati creati opportunamente
allo scopo di dare vita a impulsi sotterranei dirompenti capaci di produrre
terremoti.
Registrazione dei potenziali variabili del giorno e della notte. Chiarissima la differenza circadiana.
Fulmini, ed "emissioni a scivolo", chiamate Whistlers, che non sono altro che fenomeni naturali di sfogo di tensioni interne alla crosta. Questi hanno, a livello uditivo, il suono tipico dei fischi botti, senza botto finale naturalmente, anche se caratterizzati da tempi assai più lunghi, che possono andare da qualche minuto a decine di minuti. Le risonanze si trovano molto più in basso, e sono appena percepibili dallo spettrogramma come una fascia un poco più scura alla base del sonogramma. Si notino i fulmini, come pure le interferenze del primo e del terzo whistler, che andranno a mutare tutta la banda, sovrapponendosi alle emissioni di Schumann, che ancora non saranno un valore fisso, ma alterato ancora una volta, da svariati fenomeni naturali normalissimi in natura.
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