Controllo sociale delle nascite, rivoluzione industriale,
crisi, misfatti e sinarchia
Politica delle nascite del ventennio fascista
Il minor numero dei figli e il periodo più ristretto nel quale nascevano i figli
rappresenteranno per le donne una maggiore libertà, per il ridotto impegno delle
gravidanze e quindi una profonda modificazione nella vita familiare.
La Prima Guerra Mondiale aveva diviso e distrutto molte famiglie. Il periodo
appena successivo alla guerra mondiale é segnato da un forte desiderio di
famiglia : tradizionale, forte e sicura. Sia il fascismo che la Chiesa
sfrutteranno questa “voglia” di famiglia per mantenere l’ordine e il controllo.
Vengono fatte molte leggi per limitare il calo delle nascite : gli uomini che
non si sposavano pagavano una tassa, venivano dati premi e privilegi per chi si
sposava e aveva figli e molti aiuti alle famiglie numerose; ma non si ottennero
grandi risultati.
La Chiesa da parte sua tenterà di riportare l’ordine nei comportamenti devianti
(non normali) che già preoccupavano. Con l’enciclica sul matrimonio, Pio XI
(1930) cercherà di controllare la sfera più intima dei rapporti tra marito e
moglie con una insieme di regole che non dimenticava nulla.
La realtà familiare mutò inevitabilmente grazie alla modernità nella vita
quotidiana. Alla fine degli anni Trenta, prima della guerra, c’era già una
realtà nuova. Non appartenente al fascismo, autonoma nelle sue scelte di vita,
era una famiglia trasformata dal progresso: dalla radio, dalle prime automobili,
dal cinema. La famiglia era una forza che esercitava una sua inconsapevole
resistenza al fascismo.
Inoltre l’opera di coinvolgimento delle masse , con lo sport, con il dopolavoro,
con la propaganda, aveva di fatto portato gli uomini, e soprattutto le donne, ad
essere nuovi protagonisti nella società . Per le donne si trattò veramente di
saltare in avanti per l’aumentata istruzione, per la frequentazione dello sport
e per l’accesso ad alcune carriere, come quella dell’insegnamento, nella quale
divennero dominanti. Il protagonismo femminile, anche se fu sempre negato dal
regime fascista, venne fuori con forza a dispetto delle tante norme che
intendevano bloccarlo.
Alla fine del ventennio quella famiglia borghese , comparsa alla fine
dell’Ottocento, che era stata ostacolata dal fascismo, era diventato il modello
vincente . Ancora non comprendeva la maggioranza delle famiglie italiane, ma
costituiva il sogno di tutti. Le famiglie contadine, che erano state il mito del
regime, erano in realtà un fenomeno di residuo .
Nel 1948 il numero di matrimoni aumentò dopo la guerra, ma compare per la prima
volta un numero consistente di separazioni legali che nel periodo fascista era
stato molto piccolo. Il tasso di natalità (birth rate) inizia a decrescere di
molto, il numero medio delle persone per famiglia scende da 4 (nel 1951) a 3
(nel 1981). Il calo dei matrimoni, la diminuzione della natalità, il contrarsi
dei nuclei familiari, l’aumento dei divorzi sono fenomeni degli ultimi
vent’anni, ma sono tutti collegati alla grande e veloce trasformazione degli
anni Sessanta. La famiglia borghese , ormai diffusa nella maggior parte della
popolazione veniva ora messa in crisi dalla forza dei nuovi comportamenti. Le
donne non sopportavano più il loro unico ruolo domestico, gli uomini soffrivano
di una perdita di identità. Maggiore libertà, minore numero di figli. Tasso di
natalità prossimo allo zero, con conseguente crisi economica dovuta
principalmente al modello consumistico basato su valori gonfiati, ormai ridotti
ad un equilibrio tanto sottile da non raggiungere neppure il numero critico di
abitazioni per quartiere e la conseguente chiusura di tutti i negozi, attività e
spopolamento dei quartieri, ormai abbandonati. Per evitare il crollo dei prezzi
e la conseguente crisi immobiliare, la Germania, decide di distruggere centinaia
di migliaia di abitazioni, in buono stato, ormai vuote, per far fronte ai
relativi problemi di occupazione illegale delle abitazioni, che non vuole
consegnate nelle mani delle classi meno abbienti, pronte ad occuparli. Non si
prevede quindi una politica di incremento del lavoro e dell’occupazione, e
l’Europa fa fronte alla sua sete di manodopera a basso costo, allargandosi ad
est, sia immettendo altra immigrazione, conseguentemente colmante quelle
mansioni più dure e basilari della società, ovvero i servizi reali, che vanno
comunque svolte da qualcuno.
Si assiste quindi al capovolgersi della situazione, che prevedeva grandi numeri
demografici per sostentare i meccanismi capitalistici del consumismo, e che ora,
in conseguenza dell’errore di valutazione, prevede di ridurre il numero delle
masse perché non ha intenzione di far fronte ai problemi sociali che ha creato,
come non ne ha mai avuta, infischiandosene, di ciò che alcune manovre private
avrebbero prodotto nel sociale, dal punto di vista economico e industriale,
produttivo, e consumistico.
Termina così il sogno ipnotico delle masse, confrontato finalmente con i
privilegi dei pochi, che, egoisticamente, non hanno voluto condividere quel
benessere personale, con la collettività, ponendo sempre rinnovate basi per
ricchezze illusorie fondate sull’opportunità, il disequilibrio, l’inganno, la
non correlazione con il reale. Da quando le macchine prendono il posto degli
uomini nel lavoro industriale, non solo si assiste ad un disequilibrio delle
cose per mezzo di leggi che mancano e che non garantiscano agli stati introiti
che sarebbero venuti dai lavoratori, in senso pensionistico, a sostegno della
società e delle generazioni future, ma quello che sarebbe stato un passaggio
graduale della società del lavoro verso società più libere dalla schiavitù del
lavoro, diventa ora occasione di lucrosi affari mentre cadono governi, e nazioni
falliscono, e il tutto sostenuto da ludiche, sebbene riprovevoli attività di
lucro, quali il vizio del gioco, fondati sul malessere generale, e proposti come
unica risoluzione ad equilibri mai risolti.
Si assiste così, senza che le parti se ne curino, all’applicazione di interessi
privati avvallati dagli stessi stati che ne garantiscono la legalità. L’idea
stessa di un partito politico dei lavoratori, intesa come risorsa democratica
sociale, sia di destra, centro o sinistra, sulla quale basare nuovi equilibri,
viene a mancare completamente, e con essa i numeri stessi dell’armonia, in
favore di alleanze di convenienza, che proteggono gli interessi di pochi come
l’incongruità di sistemi uomo-macchina che non prevedano l’equilibrio delle
parti.
Andrebbe cosi rivisto il concetto di industrializzazione meccanica e del lavoro
fisico umano, come un tutt’uno. In base alle ore di lavoro totali, delle
macchine come degli uomini, quindi suddividendolo con equità, in proporzione
tale da consentire un principio di equità sociale che garantisca nel contempo il
sostegno delle generazioni future e dello stato di benessere delle classi
sociali che hanno lavorato anche per quei benefici. E’ ora che coloro i quali
hanno approfittato delle favorevoli condizioni dell’inconsapevolezza, si rendano
conto di quanta parte hanno nella crisi attuale e di quanta responsabilità hanno
dal punto di vista karmico in quanto è costantemente accaduto negli ultimi anni.
Programmi di governo che non prevedano il futuro delle cose, e scienze quali
l’analisi dei consumi, pensate ed ideate per produrre disfunzione e vetustà dei
sistemi, nei confronti del “nuovo” sempre pronto a rimpiazzare il vecchio, e
della materia viziata, fatta per rompersi in breve tempo, vanno riconsiderate
come “crimini minori, comunque a danno all’umanità, e limitate. Merito va dato a
coloro i quali sono stati in grado di produrre tutte quelle trasformazioni di
cui abbiamo bisogno, per far fronte alla vita, senza alcun costo aggiuntivo, e
cioè a tutti quegli strumenti di primo livello, diretti all’azione, senza
mediazione e sfruttamento di sorta.
Un esempio che valga per tutti sia la conca solare, capace di rendere potabile
l’acqua salata del mare, e offrire anche un poco di sale residuo, fatta d’un
solo pezzo, duraturo e che non dipende da alcuna altra fonte di energia. Se non
viene reintrodotto e riconsiderato il principio della funzione libera, da
programmi senzienti, e scevra da cicli economici creati con il solo scopo di
creare dipendenza, non si potrà assistere ad alcun cambiamento di paradigma come
affermano alcuni.
Risolvere naturalmente, è la chiave, e minore è il numero dei pezzi, e la
semplicità dell’oggetto, maggiore sarà il beneficio che esso può produrre, la
sua semplicità d’uso, la sua durata, in conseguenza della sua indipendenza dai
cicli di usura delle parti, rottura e manutenzione.
Non si tratta qui di limitare il futuro delle cose, ma di consentirlo secondo
regole di purezza e semplicità, razionalità e scientificità. Ogni qual
dipendenza, fatta per gestire privazione, è retaggio dei vecchi mondi che sono
già sprofondati nell’abisso. L’errore si paga, come la disfunzione, creata a
danno o beneficio di alcuni.
Pacchetti come questo: 1) invenzione e deposito di un brevetto viziato creato
per offrire ma produrre nel contempo una serie di problemi 2) soluzione dei
problemi correlati al punto 1 e conseguente deposito di brevetti risolutivi che
garantiscano sfruttamento futuro degli inconvenienti del primo, al momento
opportuno; vanno riconsiderati dal punto di vista ambientale, sociale,
culturale, legale, ( nonché legislativo, basta con l’immunità e l’impunità ). Se
solo trovaste una correlazione ed interposizione fra i due momenti, capace di
affermare l’esistenza di una discrepanza temporale, fra i momenti nel quale e’
stato depositato un brevetto di un vaccino e una successiva pandemia che lo
preveda come risolutivo per la stessa, non vi verrebbe in mente che qualcuno,
invertendo l’ordine dei fattori, abbia giocato ed un poco abusato della nostra
credulità, per motivi puramente economici?
Basterebbe rispondere ad una semplice serie di domande, alle quali tutti noi
siamo abituati a dare risposta, ogni volta che cerchiamo una ragione e un
motivo, e che si trovano nella lingua inglese sotto la lettera W: why, when, who,
which, where, what, how, whom. Prendiamo l’esempio dell’aviaria. Il perché lo
sappiamo. Quando, è il momento che decidono di fare la mossa. Chi, è altrettanto
semplice saperlo, dal momento che ogni software reca informazioni in se dei suoi
pensatori e ideatori, assemblatori di ingegneria genetica e laboratori che hanno
le parti del codice o sono pagati per farne uso, sia proprio che improprio, a
piacimento.
Dove vanno i soldi, presto detto, in tasca a qualcuno, prossimo all’affare.
Quale, dipende da quale è la posta in gioco, e quali rischi sono pronti ad
affrontare, senza la garanzia che il loro vaccino, realmente, possa salvarli da
eventuali mutazioni o variazioni del loro stesso prodotto. Dove, è sempre
relativo a motivi economici e correlati alla guerra fredda.
Cosa fare? Semplice, il programma prevederà le soluzioni adeguate alla mossa,
che il più delle volte saranno totalmente allineate al procedimento in atto, sia
che esso sia di pura fantasia, o che esso sia di reale natura. Come? Spruzzando
e spargendo, dal cielo come da terra con autocisterne e treni, vaporizzando
spray aereo o goccia a goccia, sotto i camion, quando la temperatura ambientale
sia ideale, umida, calda e ventilata, e adatta alla propagazione e
proliferazione di virus, spore e batteri, o facendo semplicemente circolare in
certi ambienti, come ospedali e laboratori di ricerca, virus attivi, recanti
sull’etichetta la scritta “campioni inoffensivi e disattivati” messa li per
sbaglio, nella quantità di qualche centinaio di litri, da spargere in giro per
il mondo e trasportati come se si trattasse di fusti di birra, con relative
norme di sicurezza applicate, e cioè nessuna.
Con ciò voglio dire che alcuni disegni, sui quali c’e’ stato un accordo
preventivamente calcolato, non potrebbero essere messi in atto senza il consenso
tacito di entrambe le parti, quando esse non siano più di due, o di tutte, nel
caso in cui siano molteplici organizzazione ad attuare la manovra. Una maggiore
attenzione e cura, verso certe cose, produrrebbe risultati migliori certamente,
e non vedrebbe sfumare milioni in placebo che non fanno nulla, o niente di più
d’una caramella qualsiasi, in merito all’incidenza dei valori di guarigione,
come reca scritto il bugiardino ci certe pasticche.
E naturalmente nessuno ha chiesto scusa o ha reso conto di quanto speso o è
accaduto in seguito all’emergenza della “HOAX PANDEMY”.
Che sia un caso? Se Giancarlo Giuliani prevede un terremoto, e’ procurato
allarme, se invece le parti in gioco sono assai piu’ altolocate, l’affare
proficuo, i margini di profitto immensi, e i contendenti intoccabili, grazie al
fatto di essere non processabili per accordo preventivo con i governi, come si
chiama ?
E’ auspicabile l’introduzione di un “principio di equilibrio
tecnologico-economico- sociale”, al fine di rendere compatibili i processi di
industrializzazione con il sociale.
Senza questo sostegno, si creata disparità e sfruttamento di quei flussi di
immigrazione e poveri che garantiscono manodopera a basso costo a quegli
industriali che tengono massimamente in conto i loro affari prima della società.
Regolare questi principi significa “tenere conto di”, e tenere conto significa
“rispettare, flussi, equilibri e armonia”. Quanto i sistemi siano pronti a
tollerare al loro interno democrazia e interferenza popolare, in contrasto con
quello che vogliono, è cosa da indagare, misurare e risolvere.
Ecco come si distorce un concetto portante che potrebbe risolvere la questione.
Sinarchia
La sinarchia è un ipotetico sistema di governo gerarchico, nel quale si è
ammessi, si permane o si esce esclusivamente in base alla propria conoscenza e
alle proprie capacità o, più precisamente, in base ai propri meriti. La parola
sinarchia - dal greco συν syn (assieme) e ἀρχή arché (comando) - significa
“governare assieme”.
Il più antico uso di questo termine si attribuisce a Thomas Stackhouse
(1677-1752), un sacerdote britannico che lo usò nella sua pubblicazione New
History of the Holy Bible from the Beginning of the World to the Establishment
of Christianity (pubblicato in due volumi nel 1737).
La teoria della Sinarchia è stata sviluppata da Saint-Yves d’Alveidre
(1842-1909). Secondo questa teoria la Sinarchia sarebbe già realizzata in un
luogo misterioso chiamato Agarttha, e le comunicazioni tra il nostro mondo e l’Agarttha
sarebbero interrotte fino a quando la Sinarchia non verrà realizzata anche qua.
Simili notizie sono pervenute anche attraverso Ferdinand Ossendowski nel libro
Bestie, uomini e dei, diario di un viaggio in Asia effettuato per scappare dalla
tirannide sovietica. Prendendo spunto da entrambi i libri, questa ipotesi fu
discussa, appellandosi anche a terze fonti mai rivelate, anche da René Guénon ne
Il re del mondo. Tale teoria è stata infine e più recentemente ripresa (assieme
a molte altre leggende della letteratura esoterica moderna) da Umberto Eco ne Il
pendolo di Foucault.
E ora attenti alla trasformnazione nel suo opposto:
Negli ultimi anni il termine è stato stravolto per indicare un ipotetico governo
occulto planetario, o “governo ombra”, che gestisce invisibilmente le trame
della politica e dell’economia mondiale e che decide i destini dell’umanità,
collegato alle teorie del complotto.
Tale governo avrebbe caratteristiche diametralmente opposte a quelle descritte
da Saint-Yves d’Alveidre, Ferdinand Ossendowski e René Guénon, essendo
capeggiato da potentati economici, come il gruppo di Bilderberg e la Commissione
Trilaterale.
Il concetto significa naturalmente qualcosa di diametralmente opposto a quanto
sviato dal senso che aveva. Si parla di governo dei più, assieme, conoscenza,
capacità e meriti. Quanto amano questi piccoli diavoletti sviare, disordinare e
dividere gli uomini, è cosa nota. Ci si curi delle reali radici etimologiche e
del significato profondo delle cose, e non delle futili divagazioni che ne
prendono il posto e vorrebbero condizionarne il significato.
by Amonakur