The giant Worms and the origin of the new world

Una piccola premessa. Ora vi svelo un segreto. E' qui che comincia la nostra avventura 204000 anni fa.
Su un libro Sumero si parla di questo. Cercatelo. L'Atrahasîs (atra-hasîs, "il sommamente saggio") è un poema epico in lingua accadica della prima metà del II millennio a.C. (da alcuni datato al XVIII secolo a.C.) di circa 1250 versi, che contiene una serie di miti tradizionali mesopotamici, quali ad esempio quelli della Creazione e del Diluvio universale riferiti da precedenti poemi sumerici come Enki e Ninmah e la Genesi di Eridu. Il mito del Diluvio sarà ripreso nel XII secolo a.C. dall'Epopea di Gilgamesh, rappresentata dal poema babilonese Enuma elish ("Quando in alto"), e dalla Bibbia e dal Corano.Atra Hasis.

Il nome della città che dovreste ricordare è questo. Egoli, che vi rivelo essere composto da due suoni, E = città e goli =oro, città dell'oro, da cui gol_d, che proprio i nostri fautori hanno fondata per estrarlo da quelle miniere, ma come scoprirete se ne avrete voglia, ci crearono per farlo al loro posto. Quindi, nulla di trascendentale, ma un semplice sciopero finito con una risposta funzionale agli affari loro, per evitargli la fatica, dato che si erano stufati di andarlo a scavare, ( ci chiamarono ADAM, lavoratori, e la cosa pià simpatica è che non ne fecero solo uno naturalmente, ma 1800 per volta, unendo quello che trovarono qui, parlo del corredo genetico a disposizione maggiormente presente con questo pianeta per evitargli possibili problemi di rigetto, unito con quello dell'EVA mitocondriale, assai più evoluto, e capace di intendere e volere, anche se a loro interessava piuttosto, l'intendere e l'ubbidire. Di qui le 5 ibridazioni presenti nel nostro genoma, tese a migliorarli rispetto ai livelli presenti su questo mondo, sono vere e proprie sezioni ex novo, e nel contempo, tanto per fare un poco di posto, anche l'introduzione di altrettanti difetti, nelle scimmie, dalle quali avevano prelevato il corredo. A questo punto, dato che la cosa è stata chiarita, vi svelerò anche il fatto che mentre il materiale utilizzato che proveniva da uno stadio evolutivo superiore al nostro, e veniva da quella che noi definiremmo matrice, madre, aveva la caratteristica peculiare di auto ripararsi, auto verificare se ci fossero errori di trascrizione, correggerli e confrontarli con altri banchi di memoria, per verificarne la correttezza, essi scelsero di proposito l'utilizzo di materiale terrestre, maschile, al fine di lasciare al cromosoma il suo naturale difetto, che avrebbe portato, se ve ne fosse stato bisogno, ad una estinzione della specie creata, allorché si fossero assommati un numero di errori genetici tali lungo il percorso, da non consentire più a questo progetto di proseguire, e pertanto, auto terminarsi. Restano circa 600.000 anni, occhio e croce, di quelli che ci hanno dati loro, mentre nel frattempo, a causa degli errori introdotti dalla nostra stupidità, li stiamo riducendo a passi da gigante. Il modello precedente, di fatto, come tutti ricorderanno, poteva vivere migliaia di anni, e già questo, ne campa 100, e non nel migliore dei modi. ) e farla fare a noi in una risoluzione di tipo puramente egoistico. Dell'immagine e della somiglianza ne parliamo una altra volta.

Leggete qui il riassunto tanto per farvi una idea: La prima parte del poema racconta che in origine gli dei erano divisi in due classi: le divinità della classe inferiore degli Igigi lavoravano per la classe più elevata degli Annunaki che vivevano tranquillamente nell'agiatezza. In seguito a una rivolta degli Igigi che, guidati dal dio Wê-ilu, si rifiutarono di continuare a lavorare, gli Annunaki si riunirono per cercare una soluzione, il loro re Enlil minacciando di uccidere gli Igigi. Suo fratello Ea (nome accadico per il sumerico En.ki), avendo capito che questo non avrebbe risolto il problema, propose di creare l'Uomo. L'Uomo sarebbe stato in tutto simile agli dei, all'infuori del dono dell'immortalità, e avrebbe lavorato per nutrire gli dei mediante i sacrifici. La proposta fu accettata all'unanimità. L'uomo sarebbe stato modellato nell'argilla con l'aggiunta del sangue del dio che si era ribellato, Wê-ilu, immolato per la circostanza. La dea madre Ninmah donò quindi la vita all'essere così creato sputando dentro la mistura. L'uomo da allora in poi sarebbe stato l'ordinatore dell'universo.

Interessante il suono del suo nome, Ninmah, con una nm sorda, che contraendosi nel pronunciare questo nome si riduce a nimah, che per raffrozo vocalico, dal momento che spesse volte le vocali non venivano scritte per evitare che qualcuno potesse pronunciare correttamente certi nomi di potenza, e ingraziarseli, il suono diviene animah, anima, che sarebbe proprio quello che qualcuno afferma essere ciò che ci differenzia dagli animali, e che loro non avrebbero, anche se immagino, l'unica cosa che li caratterizza tutti è proprio il fatto di non darti retta, a meno che un uomo non li abbia addomesticati, e quello è un lavoro di epigenetica piuttosto che uno di ingegneria genetica. Di qui, si chiarisce pure, nel contesto del discorso tenuto nel Popol Vuh, come alcuni ibridi, fatti in principio, non andassero bene perchè ottenuti dal fango, che non si teneva in piedi, dal legno, che era testardo, e facevano solo quello che gli pareva, e infine di carne, in quella che sarebbe stata la conformazione perfetta, sebbene, fosse sorto un piccolo particolare, e cioè che il primo modello, tanto simile a quello mitocondriale, era una copia quasi perfetta seppure, semplificata, di EVA, capace di percepire, sapere, conoscere, come si dice nel testo, presente passato e futuro di ogni cosa, e dare risposta certa ed esatta su qualsiasi argomento senza esitazione: insomma, era telepate, conosceva le intenzioni, il movente, e le risposte, perché gli era venuto proprio bene, e la sapeva lunga, tanto lunga, che al volerlo soggiogare e renderlo schiavo, lui se ne accorse subito, e dovettero immediatamente ricorre ai ripari, accecandolo. Di qui una serie di malattie ed impedimenti, che gli avrebbero data una scadenza, e non gli avrebbero fatto capire un bel niente della natura delle cose del mondo, ma solo credere in quello che gli sarebbe stato raccontato. E ahimè, riusciti nell'intento, ci fecero davvero loro schiavi, mentre ci facevano il favore di innalzarci al di sopra di tutti gli animali, offrendoci la stringa FXP02 o P04, non ricordo bene, ma potete controllare, che è quella stringa annoverata fra le determinanti per lo sviluppo delle capacità di linguaggio, inter-connessione neurale, motoria, e sensoriale, che ci rendono tanto superiori e differenti dagli animali che trovate in giro.
Il racconto del mito di Polifemo, è proprio il segno di questa operazione, vista nell'ottica Vedica dello spegnimento del terzo occhio, od occhio pineale, che si trova al centro del cervello, ed è capace di visione, anche superiore, ed è, guarda caso composto di tessuto retinico, posto proprio a creare quel triangolo che vediamo nelle raffigurazioni massoniche effigiato per raffigurare l'architetto, di qui il triangolo, con l'occhio in mezzo, trasla pure nei sistemi religiosi e si traduce con immagine divina di Dio, che svolazza fra le nuvole, o DIO dei cieli. Bell'affare, Zolla e Cucuzza, essendo incapaci di tale credulità, come attenzione riposta su fatti e cose non pertinenti al loro corredo, furono un puro esercizio di stile. Il nostro modello gira ancora, ma porta con se un peccato che è originale solo per il fatto che la prima matrice è stata danneggiata di proposito e che tutti gli stampi successivi, sono venuti con quello stesso difetto. E' chiaro quindi, che per un discorso di autoreferenzialità anche se ci crediamo i migliori del mondo, dovremmo ripensare a questa posizione, e ritrovare nel nostro imprinting, quel difetto che ci ha resi tanto odiati, temuti, e inimicata, la natura stessa in tutte le sue forme, e ridimensionarci, naturalmente.

Ed è qui, che i discorso dei vermi, dei parassiti, e di quanti approfittano immediatamente di questo bignè inconsapevole, prende corpo. Veniamo immediatamente invasi, e sebbene quella che si potrebbe definire flora pro biotica e che ci tiene in piedi, per non rischiare di perdere il suo veicolo ed ecosistema, ci ripulisca dalle scorie, l'altra, quella "antibiota", che infischiandosene delle conseguenze karmiche del suo atteggiamento, approfitta di noi come una muffa incontrollata ci invade, e comincia a spadroneggiare, ordinare con l'emissione di neurotossine questo o quel cibo, e a sovvertire istinti, voglie, mancanze,  pur di mangiarci vivi, terminandoci anticipatamente in ragione dei difetti di equilibrio, vizi, e misura mancati al modello homo sapiens.

E' ormai chiaro a tutti che la presente configurazione presenti dei difetti, e che la cosa non sia attribuibile affatto a Dio, ma a qualche operaio che ha fatto il lavoro di rimaneggiamento.
Se fosse stato davvero Dio, a produrre questo modello umano, come si deve, non pensate che ci avrebbe almeno integrato in modo migliore e più armonico con l'insieme delle cose della natura che ci circondano? Questo, come potete capire da voi, è un lavoro fatto in fretta, senza troppa cura, con due errori alla base, 5 ripensamenti, e fini concettualmente non consoni ad un disegno amorevole, ma materiali. Di tutti, questo, è quello che nutre meno rispetto per la natura stessa, per l'armonia, e che è alla continua ricerca di sensazioni fisiche corporali, dal piacere fino al dolore, su tutta la scala, come se fosse un fantasma impazzito alla prima possessione e che cercasse di raggiungere l'estasi attraverso l'orgasmico parossismo dei sensi, bruciati, distrutti, dal flusso stesso di sensazioni assorbite, pur di averne ancora. Allora la natura, risponde, e limitando i danni, proprio perché tale creatura, introdotta nel sistema di colpo, non rispetta, ed è stata generata, ma non creata da Dio, con tutto il resto dell'ecosistema, come avrebbe fatto un Dio che avesse avuto desiderio di una creazione armonica, da quel giorno, comincia a raddrizzare quello che è imperfetto, e mentre rispondiamo ai mali dei questo mondo con l'unica arma che ci hanno dato loro, proprio FXPO2, nel tentativo di sopravvivere ai nostri stessi difetti, noi nel contempo cerchiamo di ricreare un mondo perfetto basato sulla cultura, che argini la stessa natura, e gli muoviamo guerra, sentendola ostile, pericolosa, aspra. Non c'era da meravigliarsi del fatto che un figlio nato in provetta da grande avrebbe fatto il vetraio. Così va la vita certe volte.

A questo punto, la storia dei replicanti di Blade Runner, assume una dimensione più chiara, dal momento che il loro cruccio era proprio quello di essere stati creati con una scadenza, concetto pure ripetuto insenso genetico, nel personaggio del burattinaio, che è affetto dallo stesso male. Essi tenteranno di chiedergli il perché, ma sappiamo come va a finire la storia. Noi, siamo stati addirittura capaci di cose ben peggiori, quindi, tutto sommato, in un senso o nell'altro, ce lo meritiamo. Se solo avessimo dato retta alla natura, e le avessimo prestato ascolto. 

                                Procediamo col racconto, ora, e perdonatemi la divagazione, ma andatevi a vedere Blade Runner, che è uno dei capolavori della fantascienza.
 
Nella seconda parte si narra che gli uomini vivevano nella prosperità, ma il dio supremo Enlil era infastidito da tanta floridezza ed era preoccupato dal loro moltiplicarsi. Per risolvere questo nuovo problema, Enlil inviò in principio delle terribili epidemie e poi delle carestie per cercare di decimare i suoi servitori. Ma Ea, dio delle acque dolci e protettore degli uomini, si oppose ai suoi piani tramite Atrahasîs, un uomo molto saggio che preveniva i suoi simili al sopraggiungere di ogni pericolo. Di più in più esasperato, Enlil decise allora di finirla una volta per tutte con gli uomini inviando un Diluvio Universale e vietando a Ea di comunicare con chiunque di loro. Ma Ea si rivolse ad Atrahasîs in sogno e gli consigliò di costruire un'arca resa impermeabile con del bitume, e di imbarcare con lui una coppia di tutti gli esseri viventi.

Il diluvio si scatenò per 7 giorni e 7 notti. Il settimo giorno la pioggia cessò e l'Arca s'incagliò sul monte Nishir. Dieci giorni più tardi Atrahasîs liberò una colomba, che ritornò. Lo stesso accadde con una rondine. Infine liberò un corvo che avendo trovato il ritiro delle acque non ritornò. Allora Atrahasîs disperse ai quattro venti tutti gli altri animali e fece un sacrificio che fu apprezzato dagli dei.

Enlil, avendo constatato che il suo piano era ancora una volta fallito, ma avendo realizzato che la scomparsa degli uomini avrebbe riportato la situazione allo stato precedente la loro creazione, si calmò e lasciò che gli uomini continuassero a esistere, ma pretese da Ea che la vita degli uomini non terminasse naturalmente, come era avvenuto fino ad allora, ma potesse avvenire anche mediante una morte violenta, o accidentale, o per malattia, in modo che gli uomini diminuissero di numero.

Atrahasîs invece per ricompensa ricevette l'immortalità e andò a stabilirsi presso lo sbocco dei Grandi Fiumi, nel giardino di Dilmun dove dimora Ea, e, secondo la leggenda mesopotamica, vi vivrebbe ancora.

Ora l'articolo sulla miniera di Egoli

As gold prices reach near-record highs, South Africa's mining companies are keeping up by drilling to record depths.

The Gold Fields Ltd company intends to set a new record by drilling down 2.5 miles (4 kilometers) at its Driefontein mine, about 37 miles (60 kilometers) southwest of Johannesburg. An estimated 8.5 million ounces (240 million grams) of gold is thought to lie at such depths. (See a map of South Africa.)

Meanwhile, mining firm AngloGold Ashanti, which currently has the world's deepest mine, plans to extend its TauTona, or "Great Lion," mine, west of Johannesburg, to more than 2.4 miles (3.9 kilometers) deep. (See photos of South African mining.)

South Africa is known for having the deepest mines in the world. In comparison, the deepest mine in the United States—the now-defunct Homestake Mine of South Dakota—went down about 8,000 feet (2,438 meters).

Allure of the Ultra-Deep

The ambitious new mining projects are "ultra-deep" mines with shafts that are deeper than 2.2 miles (3.5 kilometers) in the ground, where temperatures rise well over a hundred degrees Fahrenheit (55 degrees Celsius) and rock shatters like glass.

Rocketing gold prices have made ultra-deep mining more attractive in South Africa, the world's largest gold producer.

Recently, gold hit a 28-year high: 770 U.S. dollars per ounce. That means deposits that were once too impure or too deep to mine are now worth prospecting.

"That's all part of the risk ... the investors and the decision-makers have to factor that in," said Ray Durrheim, a seismologist at South Africa's Council for Industrial and Scientific Research who does occasional consulting work for the mining industry.

"New shallow deposits [of gold], aren't easily being discovered around the world," he said. "The resources are at greater depths."

But the gold is dwindling: Analyses of current resources in South Africa suggest that shallow gold reserves have already been tapped.

Ultra-deep miners often have no other choice but to go deeper or look beyond South Africa—and they're doing both.

Though South Africa is by far the largest producer of gold, its output has fallen by an average of 4 percent each year for 30 years. In 1970, a thousand tons were mined. In 2004, only 342 tons were extracted.

Risky Business

While mining companies are forced to dig deeper for gold, questions persist about the safety and technological challenges of ultra-deep mining.

For example, some scientists believe that deep mining may set off tremors in the Earth.

Transporting miners and rocks up and down such a long shaft also isn't easy: There is currently no rope or cable that could support its own weight at such lengths.
And because temperatures are so high at the ultra-deep level, mine operators must come up with new ways to keep their miners cool.

And mine companies' quest for greater profit raises the fear that they are willing to risk the lives of their miners.

Several accidents in recent weeks have drawn attention to safety standards of the mining industry.

Earlier this month, a power failure at Harmony Gold's Elandsrand gold mine trapped 3,200 miners underground for more than 24 hours.

Mining took 199 lives in 2006, and so far in 2007, 150 people have died.

Mining has also become intertwined with race issues, as the majority of miners are black.

South Africa's National Union of Mineworkers is planning a one-day industry-wide strike in the coming weeks to protest mine conditions.

President Thabo Mbeki has ordered an audit of all the country's mines to figure out what's going wrong.

Some propose ultra-deep mining could be done mechanically, with robots or by automation.

But unions oppose that idea because it could cost some South Africans their jobs.

"We would not generally oppose the idea of ultra-deep mining if our people were safe, but we are opposing it on the basis that ... we have already seen a significant rise of fatalities," said National Union of Mineworkers spokesperson Lesiba Sheshoka.

Many of these fatalities are occurring in mines that are not ultra-deep, he added.

"[This] is sufficient evidence of negligence on the part of mine owners," he said.

Despite regular accidents, many companies, such as Gold Fields Ltd and AngloGold Ashanti, insist that safety is their main concern.

Some mining companies have set a goal of zero mining deaths by 2013—but even they acknowledge it's no guarantee.

"We have to concede that our safety performance in the last year and a half or so has been quite a lot less than satisfactory," said AngloGold Ashanti spokesperson Alan Fine.

Deaths at AngloGold mines jumped to 37 in 2006 from 25 in 2005, the Reuters news agency reported. During the first half of 2007, 18 AngloGold mineworkers have died, according to the agency.

Most recently, a miner's death on November 2 forced AngloGold to temporarily shut down its TauTona mine.

"We've got to fix our safety performance generally, but obviously ... ultra-deep level mining is risky," Fine said.

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E ora vi rivelo perché questa premessa, dal momento che il titolo dell'articolo è "The giant Worms". Avete indovinato? Provate.... aspetto un secondo. Date pure sfogo alla vostra fantasia.

Risposta: esatta, "Dune". Il modo più facile di creare una miniera, e di farla scavare ad un verme ben addestrato. Ed è esattamente quello che hanno fatto.
Qui in basso il codice genetico di quelli trovati a 3 kilometri e mezzo di profondità nelle gallerie della miniera e nei filtri. Vi ricordo che le temperature li sono di 55 gradi. Cosa ci sarà sotto?
Se si sapesse in giro qualcuno potrebbe dire che siamo degli stupidi a non averci pensato prima, ma meglio che non si sappia, altrimenti avremmo risolto tutti i problemi energetici in un colpo solo.
Se questo è un parametro geotermico esatto, allora ci hanno nuovamente presi in giro per gli ultimi 200 anni, circa il fatto di dover pagare la corrente elettrica al prezzo che la paghiamo,
come pure sul fatto di dover utilizzare il petrolio, il carbone ecc... per scaldarci. Chiara la cosa? O c'e' bisogno di dire altro? Se la sono lasciata scappare di bocca, perché si lamentavano che gli morivano
gli uomini in miniera, mica perché ammetterlo sarebbe stata la risposta pulita a tutti i problemi energetici che ci sono. O non ci sono, e ce lo fanno credere per farcela pagare di più? Forse la seconda.

Mentre qui vi riporto alcuni dati che dovrebbero bastare da prova. I tratti genetici dei grandi Vermi, che poi, nel prossimo futuro, andremo a verificare su Marte. Ci vuole poco.
LOCUS GQ918144 1602 bp DNA linear INV 02-JUN-2011
DEFINITION Halicephalobus sp. WB-2010a 18S small subunit ribosomal RNA gene,
partial sequence.
ACCESSION GQ918144
VERSION GQ918144.1 GI:283137727
KEYWORDS .
SOURCE Halicephalobus sp. WB-2010a
ORGANISM Halicephalobus sp. WB-2010a
Eukaryota; Metazoa; Ecdysozoa; Nematoda; Chromadorea; Rhabditida;
Panagrolaimoidea; Panagrolaimidae; Halicephalobus.
REFERENCE 1 (bases 1 to 1602)
AUTHORS Borgonie,G., Garcia-Moyano,A., Litthauer,D., Bert,W., Bester,A.,
van Heerden,E., Moller,C., Erasmus,M. and Onstott,T.C.
TITLE Nematoda from the terrestrial deep subsurface of South Africa
JOURNAL Nature 474 (7349), 79-82 (2011)
PUBMED 21637257
REFERENCE 2 (bases 1 to 1602)
AUTHORS Bert,W., Vierstraete,A. and Borgonie,G.
TITLE Direct Submission
JOURNAL Submitted (15-SEP-2009) Biology, Nematology, Ledeganckstraat, Ghent
9000, Belgium
FEATURES Location/Qualifiers
source 1..1602
/organism="Halicephalobus sp. WB-2010a"
/mol_type="genomic DNA"
/isolation_source="deep groundwater mine"
/specimen_voucher="UGMD 104171"
/db_xref="taxon:703951"
/country="South Africa"
/collected_by="G. Borgonie"
/identified_by="Wim Bert"
rRNA <1..>1602
/product="18S small subunit ribosomal RNA"
ORIGIN
1 agccatgcat gtctaagtac atgtgagtac acgaaaccgc gcaaagctca ttacaacagc
61 taaaatgtat acggtaggat aagataaatg gatatctgcg gtaaatctgg agctaataca
121 tgtaataata tttatttata taaattataa ataaatgcag ttattagaac aaaaccaatg
181 ggcatttgcc cgattttgtt aactctggat aatgcgttac catacagata aatttctgat
241 ggaattccgt atttgtatct gccctatcaa ctatataacc gtgtattgaa cggttatggt
301 gttgccgggt aacggagaat tagggttcgt ctccggagag aatgccttaa aaacggcttt
361 cacatccaag gaaggcagca ggcgcgaaaa ttacccattc tcagtacgag gaggtagtga
421 cgtgaaatga caagttttat tctttatagg ataaaacatt ggaatggttt aattttaaat
481 tcattaaaga ttatcaatga gagggcaagt ctggtgccag cagccgcggt aattccagct
541 ctcatactgc attgaattgc tgttgcggtt aaaaagttcg tagttgcaaa tgtacataaa
601 attatggttt gtttttttga caatactata atttgtgtaa taaaatatgt agtttattta
661 taaattacat attagttact ttgagtaaat cagagtgctt agaacaagcg tttagcttga
721 atggttgtgc atggaataac ataataaaac attaatattt gttttgttgg ttttaatatt
781 aatgaatgat taaaaggaac aaacgggggt aaaagtattg tagggcgaga ggtgaaattc
841 gtggaccctt gcaagactat ctaaagcgaa agcatttacc aagaatgttt tcattaatca
901 agaacgaaag ttagaggatc gaaggcgatt agataccgcc ctagttctga ccgtaaacta
961 tgccatctaa cgagtcggtg tcggttaaat tattgccact ttgacgagtt atccggaaac
1021 gaaagtcttt cggttccggg gggagtatgg ttgcaaaact gaaacttaaa gggattgacg
1081 gaaagtcacc accagaaatg gagcctgcgg cttaatttga ctcaacacgg gaaaactcac
1141 ccggtctaga cactaaaatg aatgacagac tgatatatct ttcaagatat agtgcaaagt
1201 ggtgcatggc cgttcttagt tcgtggagta atctgtctgg ttaatttcga taacgaacga
1261 gactagaaca tggttatttt gttatataat tataatatat gttatataac agcataaatg
1321 gatatgcaaa ttaaattgcc tgaaaactgg caataacagg tctgttatgc ccttagttgt
1381 ccggggccgc acgcgcgcta caatggaaat tgcagtgtgt ataataacta aattaaaaaa
1441 tttggttaaa catgtcaaat tattccgcat ttgggatcaa aaactgtaat tgtttttgtg
1501 aacgaggaac ttcaagtaag tgtaagtcat tagcttacgc tgattacgtc cctgtctttt
1561 gtacacaccg cccgtcgctg cctagaactg agttgattcg ag
//

E' solo un piccolo appunto, ma ci servirà più in la.

 

Questa è una scena di Dune.

Naturalmente, mentre questo tipo di conformazioni della superficie di marte, può essere facilmente stato creato attraverso altre metodologie che non vi starò qui a spiegare,
restano validi ed indicativi i segni che troveremo nei deserti, e che ci indicano chiaramente la propagazione meccanica di onde sotterranee non disseminata, ma collocata su percorsi abituali e ben definiti.
Un po di mistero non guasta mai...
to be continued

compiled and written by Amonakur