Cap 17
Forme di Meditazione
 
Vipassana  

  La caratteristica fondamentale della pratica Vipassana è quella di giungere, tramite Dhyana, alla soglia di accesso al Samadhi ma poi non oltrepassarla, mantenendo quel livello di concentrazione sufficiente a produrre una buona dose di quiete ed una estrema attenzione (Sati). Senza astrarsi progressivamente il praticante continuerà a rapportarsi con l’oggetto di meditazione con lucida consapevolezza, cogliendo l'istante presente nella sua talità.

    L'oggetto della meditazione in Vipassana vive attraverso la percezione sensoriale e analitica come un insieme caratterizzato dalla costante modificazione del percepito e dei suoi cangianti riflessi, che nella forma impermanente trovano momentanea ed effimera realtà immanente. La presenza nel  "continuum" delle modificazioni conduce in Vipassana alla consapevolezza del divenire, oltre il quale, raggiunta la realtà ultima permanente, l'essere e' nell'essere, come pura Talità.      

    A questo scopo tutti i supporti meditativi sono adatti, ma alcuni preferibili dai principianti. Tradizionalmente la pratica ne individua alcuni che hanno la caratteristica comune di contenere una grande dose di “impermanenza”: il corpo, le sensazioni, gli stati emozionali, ed i contenuti mentali. L'attenzione riposta sulle costanti modificazioni dello stato dei supporti percepiti e della mente, non consente purtroppo al praticante di raggiungere che la soglia del Dharana in direzione del Samadhi. Qui non esiste altro che l’osservazione attenta di ciò che e' relativo, di quello che c’è ( l'oggetto ), di ciò che è (in me), di ciò che siamo ( nella relazione ). La sommatoria degli infiniti mutamenti come presa di coscienza dell'assoluto, e' il passo successivo, come nuda percezione che si arrende all’evidenza di ciò che incontra.

    Atman, come memoria, osservante e coscienza assoluta ( sola vacuità ), e Prakriti come natura vibratoria del divenire
( prima scintilla ). Nella vacuità dell'Atman, che offre lo spazio e il tempo alla prima manifestazione dello splendore, come forma originale dello stato o natura ( via, maniera o metodo ), ha luogo l'essenza della forza.

Ulteriore traduzione del termine Pali Vipassana : Visione prima degli occhi. Chiaroveggenza. Visione interiore.
Esperienza diretta.      

 

Sebbene il termine Vipasa si attribuisca ad un fiume, ove si narra che un Re,
si getto' legato ad una pietra, dopo aver perso il proprio figlio per la
disperazione. Il fiume che lo rigetto sulla riva sciogliendo quelle corde,
ebbe cosi il nome di "Sciolto".

Forma, sensazione, percezione,

formazioni mentali, consapevolezza.  

 

Meditazione Samata   

  Pratyahara, dharana, dhyana, samadhi sono le quattro tappe fondamentali del percorso mentale che conduce al nirvikalpa samadhi, la condizione di totale assorbimento, di quiete completa propria alla meditazione Samatha (che persegue il samadhi, appunto) in cui si dissolvono i parametri spazio temporali, duali e relativi, per accedere alla dimensione dell’assoluto.

    I supporti alla meditazione, come insegnano gli Yoga Sutra di Patanjali, possono spaziare dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo e su di essi si allena la capacità di concentrazione del sadaka. I testi classici offrono a questo scopo una vasta gamma di possibilità; dai cinque elementi, ai suoni interiori, sino a supporti meditativi via via più sottili. La struttura mentale attraverso la quale si articolano le modalità del ritorno, come smskara pregressi, vizi comportamentali ed errori, può essere attraverso questo metodo smontata, compresa nelle sue funzioni e trascesa. Concentrazione sul fuoco interiore ( sole interiore ), varcare la porta ( senza lume, fermo nella corrente ), essere quanto è mente ( far luce nella mente ):

meditazione, contemplazione, pensiero profondo, considerazione,
riflessione, attenzione, mente, memoria

non-altro* ( polarizzazione della luce, indifferenziazione ).  Formula di Patanjali: FEDE=>FERMEZZA=>ESSENZA=>IDENTITA'.

* non altro, non come altro al di fuori della mia attenzione polarizzata, ma come non-distinzione da altro, identità           Essere la corrente – Privo di Corrente 

 

 

Cap 18
Meditazione Consapevole

Indicazioni sulla Meditazione Jedi
 

Ferma la Corrente
 

                     Il Corso prevede un insieme di incontri nei quali gli allievi possono
 sperimentare diverse tecniche di meditazione al fine di centrare all'interno la propria attenzione consapevole, quanto sfugge alla loro coscienza ordinaria.

Koan

Ordina in modo equilibrato quanto e' frutto della mente, del proprio e dell'altrui pensiero, nell'azione come nell'idea, distribuendo la forza correttamente, attraverso una sana disattenzione verso gli impedimenti svianti che mantengono il vizio e la sete di forma dell'ipnosi di Maya.

La cresta dell'onda, luogo di massima elevazione delle acque, e di trasmutazione della postura, consente a coloro che ambiscono confrontarsi con le spinte multiversali, di plasmare il proprio coraggio nell'essenza immutabile del divenire.

Coloro che sono Degni, nella postura equilibrata dell'essere che diviene,
restano calmi alla presenza dei flutti fluenti, e immobili nella tempesta,
vivono la via del Dharma che muove nel senso del loro essere. 

Dal dominio sugli istinti, a quello sulla sete dei Sensi, imbrigliando le pulsioni temporanee  ed i fugaci desideri, nasce l'attitudine al presente, che non rincorre passato né vi torna.

Essente che vivifica lo spirito ed esistente che trova senso nell'esperienza dei mutamenti che si succedono.

Coerente posizione. Spontaneo Equilibrio che non manca di nulla.
Luogo dei giusti. Né causa di parte, né di conseguenza relativa. Spirito che arde e pervade l'anima.

Privo di indecisione, turbamento, sbandamento. Presente Continuità.
Semplice evidenza. Menti inconsapevoli subiscono tempesta.
Troppi granelli di sabbia la confondono.

Leggi le labbra nel frastuono assordante. Socchiudi gli occhi quando si alza il vento.
Il bagliore accecante, rende ciechi gli occhi del viandante. Troppa bellezza incanta,
poca non si vede. 

 Avverti quella sensazione che hai dentro. Quel che resta dopo tante parole.
Quel che rimane dopo tanti anni. Ciò che ti plasma in quanto sei.

I maestri sono vento e brezza, forza e portanza, danza e trasparenza.
 Vivi misuratamente, adeguatamente, relativamente, e con dolcezza,
al di fuori delle reiterazioni disergiche e della frammentazione, non ti
attaccare. Scindere è bene per sapere e male per essere.

 Riordina. Assesta. Ordina quanto sei. Ove è ordine, c'e' giustizia.
 Puri sono coloro che la incarnano, mentre la, ove la confusione regna,
 e' l'impero di coloro che non trovano pace. 

Preserva l'anello e salda la Matrice. Immacolata concezione, vergine ed integra generazione, che non teme rottura, cessazione o spinta. Che tu sia pace, ove non ve ne è. Che tu sia esempio silenzioso, ove la parola tace. Stato di quiete, e pura compassione. 

Imponderabile, levita al di sopra di tutte le cose e tale, quale sei, sii il battito del cuore.  Senza fretta, senza paura, senza privazione. La montagna non si sposta. Sii. Siedi. Stai.


E se l'onda s'innalza, valle incontro e restale in groppa.
Nella coppa di fango posata, l'acqua si separa dalla terra e si fa limpida.
Fondi il respiro, e attraversa le acque del fiume come fossi quell'acqua.

 Consapevolezza Preliminare
 Conoscenza dell'Io, del Me e del Se.
Ispirazione interiore.
Vivificazione dello Spirito.
Abbandono dell'Io.
Offerta del Me.
Essenza de Se.

Yama e Nyama. Astenzioni e Osservanze.
Quel che c'e' da fare. Quello che non si deve fare. Come farlo al meglio.
Non violenza. Veridicità. Continenza. Bastanza. Onestà, ( non appropriazione ).
Purezza. Pulizia. Morigeratezza. Austerità. Ardente aspirazione disinteressata.

Asana. Fermo come la Montagna. Mantenimento della Postura Corretta sino ad assaporarne i benefici.
Stabile, Comoda ed Equilibrata.
AnnaMayaKosha. Corpo fisico.
PranoMayaKosha. Corpo Pranico.
ManoMayaKosha. Corpo Mentale. Memoria terrena. Sistema nervoso e cervello.
VijnanaMayaKosha. Corpo Mentale. Impronta Animica. Samskara pregressi delle vite precedenti.
AnandaMayaKosha. Corpo di Gioia. Pienezza appagata.

Pranayama. Scambio del respiro bilanciato. Universale particolare. Prana, apana, vyana, udana, samana.
Purakha. Inspirazione
Kumbhaka. Trattenimento
Rechaka. Espirazione

Kevala Kumbhaka. Raggiungimento del trattenimento spontaneo del soffio.

Pratyahara. Sospensione degli stimoli esterni. A-percezione. Ritiro della mente dagli oggetti dei sensi.

Dharana. Concentrazione.

Dhyana. Meditazione.

SamYama. Unificazione di concentrazione, meditazione ed assorbimento.

Savitarka Samadhi. Consapevolezza del nome, qualità e conoscenza dell'oggetto di meditazione grossolano.
Nirvitarka Samadhi. Identità con l'oggetto grossolano meditato, senza consapevolezza del nome, qualità ed io conoscente.
Savichara Samadhi. Meditazione su un oggetto sottile, con la consapevolezza dell'io che medita e delle sue distinzioni.
 

Nirvichara Samadhi. Oggetto di meditazione sottile. Senza consapevolezza del nome, della qualità e dell' io conoscente.
Raggiungimento della purezza. Senza seme.

Savitarka Samadhi, Nirvitarka Samadhi, Savichara Samadhi sono chiamati Samadhi "Con Seme": definizioni generative della mente. Quando la mente si trova al di la della conoscenza per ragionamento deduttivo, inferente, o causale e conseguente, essa e' presente a se stessa, senza riflesso speculativo e si raggiunge il NirviKalpaSamadhi, nel quale l'essere unificato trascende il concetto del tempo lineare, causa ed effetto, entrando in uno stato permanente continuato.

L'essenza stessa dell'essere, Tale quale esso e'. Talità. Uno, come Ananda, pienezza, Atman, totalità, e Brahman, Assoluto.   
 

Colui che procede per questo sentiero raggiunge l'essere Unificato, Identico, Fuso, e non altro, unendosi all'infinito e liberandosi in questa vita dalla condizione finita dei corpi.

La mente liberata dal Samadhi, si libera dalle impressioni latenti del karma e da ogni bramosia e non soggiace più alla legge dei Guna, determinati da desiderio, bramosia, inerzia e soddifazione. Cessata l'ignoranza, si ottiene la liberta dal potere del Karma. La conoscenza relativa sensoriale perde valore in confronto alla realtà infinita nella quale la pura coscienza si libera. Movente ed azione sono una sola cosa. Causa ed effetto, Alto come Basso. Qui cessa la separazione e ha luogo il Senza
Fine. Colui che scrive, ad un tempo muove la mano e genera e nello stesso tempo legge con meraviglia e comprende l'incontro delle correnti del dualismo nella esperienza presente dell'Essere. Quando tutto e' giusto e perfetto e viene trasceso il senso di Giustizia Dualistica terrena del bene e del male, limite dogmatico delle Dottrine, certuni intervenendo prima che la Monade si manifesti, nell'ultimo e confuso gesto di separazione, inviteranno il Drago a frustare con un colpo di coda colui che a questa realtà si sarà troppo approssimato, per ricondurlo al dubbio del Giusto e dell'Ingiusto relativo.
 

E' bene tenere presente, che in essenza dell'Uno, altro non ha modo, e del Mondo, non resta che Domanda e Risposta.